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Terzo mandato, l’ipotesi del governo Meloni di dire sì con un decreto (e mettere pace nella maggioranza)

21 Maggio 2025 - 22:26 Sara Menafra
giorgia meloni luca zaia
giorgia meloni luca zaia
I segnali di distensione da parte di Fratelli d'Italia (e ovviamente Lega). C'è da superare l'ostilità di Forza Italia

Il terzo mandato non è più un tabu. Dopo lo strappo dell’altro giorno in consiglio dei ministri, coi ministri leghisti arrabbiati e quelli di Fratelli d’Italia decisi sulla necessità di impugnare davanti alla Consulta la legge del Trentino che consentirebbe a Fugatti di fare un terzo mandato (argomento che toccherebbe anche il Friuli qualora la scelta dei giudici delle leggi fosse per il no), qualcosa è cambiato. I segnali informali di queste ore sono state tanti, ma nelle ultime ore si è aggiunto un elemento: il governo sta valutando di sbloccare l’argomento e di fare una legge, o un decreto, che consenta ai governatori uscenti di candidarsi ad un terzo mandato. Per ora, l’intervento riguarderebbe le Regioni prossime al voto, cioè Veneto e Campania (con governatori uscenti per due mandati, che nel caso di Zaia sono in realtà tre), in futuro ci rientrerebbero anche le Regioni a statuto speciale.

L’ipotesi di intervento del governo

Il ragionamento all’interno del governo coinvolge ovviamente i ministri leghisti, come risulta ad Open, ma non solo. Anche Fratelli d’Italia ha aperto alla discussione. Oggi, 21 maggio, ne hanno parlato il presidente del Senato, Ignazio La Russa – «Io non sono contrario in assoluto e anche nel caso specifico, penso che una riflessione sia solo positiva», ha detto – e il ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Ieri l’apertura era arrivata da Piantedosi. C’è la contrarietà di Forza Italia, espressa ieri direttamente dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani e oggi ripetuta da Raffaele Nevi, in una intervista ad Affaritaliani.it – «Siamo convinti del fatto che sia necessario il limite dei due mandati per tutte le regioni, anche a statuto speciale. Un principio politico che deve valere per tutti» – ma la disponibilità di Fratelli d’Italia conferma che la discussione è concreta. Anche perché se è vero che a queste elezioni se ne avvantaggerebbe soprattutto la Lega, che potrebbe lasciare Luca Zaia in Veneto, Massimiliano Fedriga in Friuli, e provare a battersi per tenere Attilio Fontana in Lombardia, in futuro il principio varrà anche per gli altri governatori. E De Luca in Campania? Secondo questa ipotesi ne beneficerebbe anche lui, ma poco male. I rapporti del governatore campano con il Pd di Elly Schlein o con i Cinque stelle sono talmente tesi che è difficile considerarlo un favore al centrosinistra. Anzi, se i pentastellati non ottenessero la candidatura, le tensioni nell’alleanza potrebbero accendersi invece di calmarsi.

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