Simone Inzaghi dà l’addio all’Inter, destinazione Arabia: quanto guadagnerà all’Al-Hilal e chi sono i favoriti per sostituirlo


Tra tre giorni esatti Simone Inzaghi salirà su un aereo in direzione Stati Uniti. Al Mondiale per club, però, non siederà sulla panchina dell’Inter ma su quella dell’Al-Hilal. Lo ha comunicato lo stesso tecnico piacentino ai vertici del club. La versione ufficiale, per spiegare la separazione dopo quattro anni, sarebbe molto semplice e lineare: il 49enne «sente di aver dato tutto» alla squadra e all’ambiente e riterrebbe il suo ciclo ormai al capolinea. Sulla scelta, però, non possono che pesare altri due fattori: la maxi offerta che il club vicecampione di Arabia Saudita ha messo in tavola e, ovviamente, la bruciante debacle per 5-0 contro il Paris Saint-Germain nella finale di Champions League di sabato. Dopo una Serie A, due Coppa Italia, 3 Supercoppe e due finali raggiunte nella massima competizione europea, è ufficialmente addio. E ora, per i nerazzurri vicecampioni di Italia e di Europa, è caccia al successore.
Il piano di Inzaghi: la presentazione, il volo a Miami e la sfida al Real Madrid
Non è servito neanche l’incontro con il direttore sportivo Piero Ausilio e l’amministratore delegato Giuseppe Marotta. La comunicazione, da parte di Simone Inzaghi, sarebbe arrivata già prima del faccia a faccia nella sede dell’Inter. I tre, nel corso del pomeriggio di martedì 3 giugno, si sono incontrati a Milano «entrando da un ingresso terziario». Un’ultima stretta di mano prima che il 49enne prenda un volo già questo venerdì in direzione Miami. Lì, in fretta e furia, verrà presentato ufficialmente e prenderà da subito il controllo della panchina in vista del Mondiale per club. L’esordio sarà alle 21 italiane del prossimo 18 giugno contro il nuovo Real Madrid di Xabi Alonso in Florida. Secondo quanto riferisce l’esperto di calciomercato Matteo Moretto, il contratto per il tecnico italiano sarà biennale per una cifra «leggermente superiore ai 25 milioni di euro a stagione».
Chi sostituirà Inzaghi: il toto allenatori, da Fabregas a Chivu
Negli ultimi giorni, anzi fin dall’inizio della roulette allenatori nella settimana di avvicinamento alla finale di Champions League, Simone Inzaghi era dato lontano da San Siro. Si era mormorato di un vago interesse della Juventus, si era sicuramente parlato degli oltre 50 milioni messi sul piatto dall’Al-Hilal. Per riempire il vuoto, le prime voci davano – e danno tuttora – come certo un interesse concreto per Cesc Fabregas, leggenda del Barcellona e reduce da un decimo posto sulla panchina del Como. Bisogna però capire se, dopo aver resistito alle avance della Roma, il tecnico spagnolo e la società lombarda sono disposti a separare le loro strade. Se non sarà Fabregas, chi? C’è chi ipotizza un ritorno in Italia di Roberto De Zerbi, ex allenatore di Sassuolo, Brighton e Marsiglia. De Zerbi in persona, però,ha smentito l’interesse dei nerazzurri («Non mi ha cercato nessun club italiano»). Sullo sfondo rimangono nomi che sono più suggestioni di emergenza che altro. In particolare grandi ex come Patrick Vieira, artefice di un ottimo finale di stagione con il Genoa, e Christian Chivu, ex tecnico della Primavera dell’Inter oggi al Parma.
La lettera di Simone Inzaghi: «Grazie ai milioni di tifosi, che hanno pianto e sofferto nei momenti difficili»
A dare l’ufficialità è lo stesso allenatore ex Lazio e Inter: «Cara famiglia nerazzurra è venuto per me il momento di salutare questo club dopo un percorso di quattro anni, durante i quali ho dato tutto. Ogni giorno ho dedicato all’Inter il mio primo e ultimo pensiero della giornata. Sono stato ricambiato con professionalità e passione da calciatori, dirigenti e da ogni singolo dipendente del club». Il tecnico 49enne ha poi ricordato «i sei trofei conquistati, tra cui lo scudetto della Seconda Stella, unitamente al percorso in Uefa Champions League nel 2023 e pochi giorni fa». Arriva poi il momento dei ringraziamenti «agli azionisti per la fiducia che non è mai mancata», al «Presidente e i suoi collaboratori per l’aiuto e il dialogo quotidiani». La riunione in cui è stata sancita la separazione, spiega Inzaghi, è stato un dialogo «sincero». L’addio è stato un punto di arrivo «deciso insieme». Le ultime parole Simone Inzaghi le dedica ai «milioni» di tifosi: «Mi hanno incitato, hanno pianto e sofferto nei momenti difficili e hanno riso e festeggiato nei sei trionfi che abbiamo vissuto insieme. Non vi dimenticherò mai. Forza Inter».