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Crosetto su Rete 4: «L’Italia non entrerà in guerra con l’Iran. Basi militari Usa? Trump deve chiederci il permesso»

19 Giugno 2025 - 22:18 Ugo Milano
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Il ministro della Difesa ospite a "Diritto e Rovescio" esclude ogni scenario bellico per l'Italia e invita i connazionali bloccati a lasciare l'Iran

«Sicuramente l’Italia non pensa di entrare in guerra con l’Iran. Non penso che ci saranno mai soldati o aerei italiani che potranno bombardare l’Iran». A parlare è il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ospite della trasmissione Dritto e Rovescio su Rete Quattro. Alla domanda su quale sarà la posizione dell’Italia, specialmente qualora gli Stati Uniti decidessero di unirsi a Israele e bombardare Teheran, il ministro in quota Fratelli d’Italia assicura che l’Italia ne resterà fuori. «Non solo perché è costituzionalmente impossibile, ma perché non c’è neanche la volontà», precisa Crosetto.

I timori per l’uso dell’atomica

Come già ribadito a più riprese dal collega di governo Antonio Tajani, anche Crosetto preme per una de-escalation militare e a Dritto e Rovescio aggiunge che «bisogna lavorare costantemente perché riprenda quel tavolo che gli Stati Uniti avevano aperto». Anche perché, fa notare il ministro, «ogni giorno che passa è un giorno che peggiora la situazione e rende più difficile tornare indietro. Questa guerra va fermata al più presto, perché qui c’è la possibilità di un’escalation per il tipo di armi che vengono usate, questa è la cosa che mi preoccupa di più».

Il ruolo delle basi militari Usa in Italia

A pesare sull’evoluzione del conflitto sarà anche la decisione di Donald Trump, che si è preso due settimane di tempo per valutare se far entrare in guerra gli Stati Uniti al fianco di Israele oppure no. Ma qualora Washington scegliesse davvero di partecipare attivamente al conflitto, che ruolo svolgerebbero le basi americane in Italia? Lo rivela anche in questo caso lo stesso Crosetto, che a Dritto e Rovescio spiega: «Le basi aeree americane in Italia sono disciplinate da un accordo dei primi anni Cinquanta, molto antico, che prevede che loro possono utilizzarle soltanto spiegando per cosa le vogliono utilizzare e soltanto dopo l’autorizzazione del governo italiano. Non è stata ancora chiesta, non è stata mai chiesta questa autorizzazione».

L’appello a lasciare Teheran

Nel corso dell’intervista tv, il ministro della Difesa ha poi consigliato «a tutti gli italiani di abbandonare Teheran, che è la zona più pericolosa anche perché gli israeliani si muovono con molta facilità su tutto il territorio e non hanno intenzione di finire fin quando non hanno la certezza di aver tolto all’Iran la possibilità di utilizzare la bomba atomica». Crosetto riconosce che lasciare l’Iran in questo momento è «molto difficile», perché occorre transitare da Baku, in Azerbaigian, percorrendo 1.500 chilometri. D’altro canto la stessa Farnesina si sta muovendo per agevolare il rientro dall’Italia anche dei connazionali rimasti bloccati in Israele, in particolare tramite l’opportunità di un volo charter dall’Egitto, che dovrebbe partire domenica prossima 22 giugno.

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