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Iran-Israele, il presidente Pezeshkian annuncia «la fine della guerra dei 12 giorni». L’Idf: «Da questa sera via le restrizioni per i civili»

24 Giugno 2025 - 19:37 Ugo Milano
iran-tregua-isreale
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Trump aveva annunciato tramite un post l’accordo per un cessate il fuoco, con Israele che aveva accettato. Tuttavia, successivamente, i due Paesi si erano reciprocamente accusati di aver violato la tregua

Il presidente iraniano Masud Pezeshkian ha annunciato «la fine della guerra dei 12 giorni imposta» al suo Paese in un messaggio scritto indirizzato alla nazione e pubblicato dall’agenzia di stampa Irna. «Oggi, dopo l’eroica resistenza della nostra grande nazione, che sta scrivendo la storia con la sua determinazione, assistiamo all’instaurazione di una tregua e alla fine di questa guerra di 12 giorni, imposta dall’avventurismo e dalle provocazioni di Israele», ha scritto Pezeshkian. Anche lo spazio aereo iraniano è stato riaperto, scrive FlightRadar24, il sito per il monitoraggio del traffico aereo internazionale. I voli internazionali possono ora atterrare e decollare dall’aeroporto di Teheran senza autorizzazione. L’autorità iraniana per le telecomunicazioni iraniana ha, inoltre, annunciato che WhatsApp resterà bloccata nel Paese, mentre Telegram potrà riprendere a funzionare dopo le misure precauzionali adottate durante gli attacchi d’Israele. Lo riferisce Iran International, canale legato all’opposizione con base a Londra.

Sull’altro fronte, il comando del fronte interno dell’Idf ha comunicato alla popolazione la fine delle restrizioni nel Paese attuate finora. Al momento la nuova disposizione è in vigore dalle 20 (in Italia le 19) alla stessa ora di giovedì. Così, tutte le aree di Israele possano tornare alla piena attività. L’esercito israeliano fa, inoltre, sapere di aver «concluso» una «fase significativa, ma la campagna contro l’Iran non è finita – ha dichiarato il capo di stato maggiore -. Stiamo entrando in una nuova fase basata sui risultati di quella attuale. Abbiamo fatto arretrare di anni il progetto nucleare iraniano, e lo stesso vale per il suo programma missilistico».

Trump furioso contro Israele e Iran

Prima l’annuncio della tregua poi, dopo il collasso in poche ore del cessate il fuoco, l’intervento da paciere: «Israele, non sganciate quelle bombe. Se lo fate, è una violazione grave». Così Donald Trump, scrivendo sul suo social Truth, aveva tentato di scongiurare una nuova escalation, dopo le minacce di Tel Aviv di «colpire con forza il cuore di Teheran». E poi si era rivolto direttamente alle forze militari israeliane: «Riportate a casa i vostri piloti, subito!». Parlando con i giornalisti, prima di partire per il vertice Nato, il presidente americano aveva inoltre condannato sia Israele che Iran per la violazione del cessate il fuoco: «Sono due Paesi che stanno combattendo da così tanto tempo e così duramente, che non sanno cosa c***o stanno facendo». In modo particolare si sarebbe detto deluso da Tel Aviv: «Ora Israele sta per colpire l’Iran a causa di un razzo che non è atterrato da nessuna parte. Devo far calmare Israele adesso, vedrò se riesco a fermarlo».

Il presidente iraniano: «Non vogliamo armi nucleari ma far valere diritti legittimi»

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha dichiarato che il suo Paese non vuole acquisire armi nucleari, ma continuerà a difendere i suoi «diritti legittimi» nell’uso pacifico dell’energia nucleare. Pezeshkian, durante una telefonata con il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Zayed, ha detto che Israele e Usa «non possono imporre aspirazioni ingiuste con la forza». «Ci aspettiamo che spieghiate loro, nei vostri rapporti con gli Stati Uniti – ha proseguito -, che la Repubblica Islamica dell’Iran sta solo cercando di affermare i suoi diritti legittimi». L’ Iran – ha aggiunto – «non ha mai cercato di acquisire armi nucleari e non lo fa adesso», ha dichiarato, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ufficiale Irna, aggiungendo che l’Iran era «pronto a risolvere le questioni… al tavolo dei negoziati».

La promessa a Trump dell’«attacco simbolico» di Israele all’iran

Il colloquio tra Netanyahu e Trump ha però dato i frutti sperati, almeno dal presidente Usa. Ancora su Truth ha spiegato di aver sentito il premier israeliano, che gli avrebbe assicurato di non voler attaccare l’Iran, se non con un gesto simbolico: «Tutti gli aerei torneranno a casa – ha scritto Trump – mentre faranno un saluto amichevole all’Iran. Nessuno sarà ferito, il cessate il fuoco è in vigore»!. Il presidente Usa ha poi dichiarato ai giornalisti a bordo dell’Air Force One di non volere un cambio di regime in Iran. Lo riporta Bloomberg. «I cambi di regime creano caos e non vogliamo vedere caos», ha affermato Trump.

L’annuncio della tregua e le accuse di violazione all’Iran

«Il cessate il fuoco è ora in vigore. Non violatelo». Con un post pubblicato su Truth Social, Donald Trump ha annunciato questa mattina l’entrata in vigore di una tregua tra Israele e Iran, dopo aver sentito al telefono il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Ma è un cessate il fuoco fragile, nonostante il tycoon lo abbia definito una vittoria per il mondo, sottolineando che «il futuro di Israele e dell’Iran è sconfinato e pieno di grandi promesse». L’annuncio della tregua arriva in un momento ancora teso. Le sirene d’allarme hanno già iniziato a suonare nel nord di Israele, segnalando l’arrivo di due razzi. Una minaccia a cui il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha ribattuto con una dura promessa di ritorsione: «Risponderemo con forza alla violazione del cessate il fuoco da parte dell’Iran con attacchi intensi contro obiettivi del regime nel cuore di Teheran». Da parte sua, però, il capo di Stato maggiore dell’esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi, ha negato categoricamente di aver lanciato missili verso Israele.

All’alba di questa mattina sono risuonati gli allarmi anche nella base italiana dell’Unifil a Shama, nel sud del Libano. Sul fronte diplomatico, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha confermato la disponibilità del nostro Paese a svolgere un ruolo di mediazione: «Ho offerto anche Roma come luogo di incontro, così come è capitato per ben due volte tra Oman, Iran e Stati Uniti, vedremo adesso cosa accadrà. La notizia positiva è che c’è questo cessate il fuoco (tra Israele e Iran, ndr), che mi auguro possa essere rispettato: questo fa tirare un sospiro di sollievo, anche ai nostri concittadini che vivono in quella parte del mondo», ha dichiarato nelle scorse ore il ministro. Quanto alla situazione dei nostri connazionali rimasti bloccati in Iran con lo scoppio della guerra, Tajani ha fatto sapere che ieri sera è arrivato un convoglio con un’ottantina di italiani al confine tra l’Iran e l’Azerbaigian.

Le reazioni di Cine e Ue alla tregua

Resta timido l’intervento dell’Europa. Dopo l’annuncio della tregua, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che «l’Europa accoglie con favore l’annuncio di un cessate il fuoco da parte del presidente Trump. Si tratta di un passo importante verso il ripristino della stabilità in una regione in tensione. Questo deve essere la nostra priorità collettiva». Ha poi invitato l’Iran a «impegnarsi seriamente in un processo diplomatico credibile. Il tavolo dei negoziati rimane infatti l’unica via percorribile per il futuro». Arriva anche la reazione della Cina, che auspica «una soluzione politica al conflitto». Il portavoce del ministero degli Esteri, Guo Jiakun, ha affermato che «i fatti hanno dimostrato che i mezzi militari non possono portare la pace».

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